Librettista: Arrigo Boito
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 9 Febbraio 1893
Atto I
A Windsor, nel XV secolo. All’osteria della Giarrettiera. Sir Jhon Falstaff è accusato da Cajus di essere un ladro. Per tutta risposta il grasso Falstaff lo fa buttar fuori dall’osteria in cui si trovano. Poi si rivolge a due suoi domestici, Bardolfo e Pistola, e illustra loro un suo piano per derubare due gentiluomini, delle borse e delle mogli. Si tratta di Page e di Ford: i servi dovranno andare dalle due mogli dei gentiluomini a consegnare certe missive, Bardolfo e Pistola non apprezzano il piano del loro signore. Si dicono uomini d’onore e non accettano di collaborare. Faltaff, allora li licenzia, e dà l’incarico a un paggio. Le due donne ricevono le lettere e si accordano con altre due, la giovane Nannetta Ford e Quickly per giocare una burla al vecchio e corpulento corteggiatore. Bardolfo e Pistola hanno intanto rivelato il piano di Falstaff a Ford. Il giovane Fenton, che segretamente ama Nannetta, si offre di punirlo.
Atto II
Com’è solito Sir Jhon è all’osteria della Giarrettiera. Qui lo raggiunge Quickly per comunicargli che Alice Ford lo potrà ricevere fra le due e le tre del pomeriggio. Mentre Quickly esce, sopraggiunge il “”signor Fontana””. In realtà è Ford travestito, che porta con sé delle monete d’oro e le offre a Falstaff se lo aiuterà a conquistare il cuore di Alice Ford. Naturalmente Falstaff accetta, anzi si dà delle arie: ha già un appuntamento quello stesso giorno, con la signora. Rimasto solo per un momento, Ford non può che stupirsi e rammaricarsi. Ma Falstaff ritorna, e i due escono insieme. Nel frattempo Quickly, informa le altre donne del risultato della sua missione. Nennetta coglie l’occasione per sfogarsi; il padre l’ha promessa in moglie al dottor Cajus, mentre lei vuole sposare Fenton. Alice resta sola. Due servi portano una cesta per la biancheria. Poi giunge Falstaff. La donna ne accetta la corte, ma lo tiene a debita distanza. Irrompe Quickly, per annunciare l’arrivo di Meg Page, che, a sua volta, annuncia l’arrivo di Ford. Falstaff si nasconde dietro un paravento. Entrano Ford, Fenton, Cajus, Bardolfo e Pistola: cercano Falstaff nella cesta, poi in tutta la casa, ma non lo scoprono. Non appena escono Falstaff, si infila nella cesta; dietro il paravento finiscono i due giovani innamorati. Ma Ford torna, sente il suono di un bacio proveniente da dietro il paravento e scopre Nannetta e Fenton. I due fuggono, Bardolfo dice di aver intravisto Falstaff scendere precipitosamente le scale e ne nasce un inseguimento generale. Ritorna intanto Nannetta con alcuni servi che scaraventano nel Tamigi la cesta in cui è sempre Falstaff.
Atto III
Scena I – Un piazzale davanti all’osteria della Giarrettiera. Falstaff è arrabbiatissimo per il bagno forzato. Quickly lo rassicura: è stata tutta colpa dei servi: Alice Ford brama di incontrarlo. Si reca di notte nel parco reale e per non essere riconosciuto che da lei, si traveste da cacciatore nero. Quando Falstaff e Quickly entrano nell’osteria, le donne si ritrovano sulla piazza per mettere a punto la burla. Cajus e Fenton partecipano alla riunione: anche Ford, ormai convinto della fedeltà di Alice, crede opportuno partecipare alla beffa. Anzi pieno di buonumore, decide che quella stessa sera si concludano le nozze di nannetta con Cajus, con la complicità dei travestimenti notturni. Ma l’impagabile Quickly ha ascoltato e corre ad avvertire la ragazza per sventare il piano dei due uomini.
Scena II – Nel parco di Windsor. Cala la notte, Falstaff vestito da cacciatore nero ascolta il canto delle fate. Ecco Alice, che finge di accettare le sue dichiarazioni amorose. Improvvisamente compare Meg ad annunciare una tragedia: una schiera di falsi spiritelli si lancia sul grassone, tormentandolo, punzecchiandolo, bastonandolo. Quando è conciato per bene, si fa avanti Ford, che lo perdona. I presenti assisteranno ora a due cerimonie nuziali. Ford benedice le coppie , ma all’ultimo momento ci si accorge che Nannetta sposa Fenton e che la “sposa” del dottor Cajus è Bardolfo camuffato da regina delle fate. Ma che ci si può fare, ormai? “Tutto nel mondo è burla” conclude la vicenda.