27 appassionati, 27 uomini


Massimo Galli

  

Socio del Club dal 2013

Predecessori:
  • Pio Pellacini 1984 - 2012
  • Dino Domenichini 1963 - 1984
   

Otello

Librettista: Arrigo Boito
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 5 Febbraio 1887

   

L’OPERA

Raccontata dal socio

Atto I
La vicenda si svolge a Cipro, dominio veneziano del XVI secolo. Esterno del castello, residenza di Otello, governatore dell`isola, di fronte a un porto. E`sera. Una furiosa tempesta flagella il mare, una folla di cittadini veneziani e di soldati, assiepata sugli spalti, assiste impotente agli sforzi della nave del moro Otello per guadagnare il porto. Solo l`alfiere Jago non partecipa all`apprensione di tutti per la salvezza del suo signore: egli lo odia perché ha promosso capitano, al suo posto, Cassio, e medita la vendetta. Otello festeggiatissimo giunge finalmente al sicuro e annuncia trionfalmente che la flotta turca è stata sgominata. Quando il Moro entra nel castello, si accendono i fuochi di gioia e si beve alla vittoria. Nel tripudio generale, Jago comincia a tessere la trama che dovrà portare alla perdizione il comandante: insinua perfidamente e Roderigo, il quale gli ha confidato di amare la moglie di Otello, Desdemona, che anche il capitano Cassio nutre gli stessi sentimenti per la donna. Poi riesce a far ubriacare il capitano e aizza i due uomini l`uno contro l`altro, ma il duello che nasce è interrotto da Montano. Il paciere è però ferito da Cassio. Jago lancia l`allarme, ingigantendo la portata dell`episodio fino a farne nascere un tumulto. Richiamato dalle grida, Otello, falsamente informato da Jago, punisce Cassio e lo degrada. E`la prima vittoria di Jago, che ne esulta.
Atto II
Una sala terrena nel castello; una porta nel centro che dà sul giardino. Continua la trama di Jago; egli suggerisce a Cassio di chiedere a Desdemona di intercedere per lui presso Otello. In un monologo, l`alfiere enuncia la sua cinica visione della vita, riesce poi a gettare il seme della gelosia nell`anima del Moro, lasciandogli nascere il sospetto che fra Cassio e Desdemona ci sia un amore segreto. E quando la donna, apparsa dal giardino, cerca di intercedere per il capitano degradato, la gelosia di Otello ne è acuita ed egli respinge aspramente la richiesta. Ancora Jago insinua di avere colto alcune frasi compromettenti sfuggite a Cassio nel sonno, e, riuscito ad ottenere con l`aiuto della moglie Emilia un fazzoletto che la giovane aveva avuto in regalo dal Moro, afferma di averlo visto nelle mani di Cassio. Per Otello questa è la prova sicura e giura una terribile vendetta.
Atto III
Grande sala nel castello. La vedetta ha segnalato una galea che porta gli ambasciatori di Venezia. Desdemona, ignara, chiede ancora grazia per Cassio, e per tutta risposta Otello le impone di mostrargli il fazzoletto che le aveva donato come talismano. Poiché la donna non può consegnarlo, il Moro, in un accesso di furia, l`accusa di essere una cortigiana e la scaccia. Solo, rimpiange la felicità perduta. Ma l`arrivo di Jago lo riscuote; l`alfiere vuole completare la sua ragnatela e gli prepara alcuni inganni; fa in modo che Otello nascosto, ascolti una conversazione con Cassio a proposito di una cortigiana, dandogli a credere che si parli di Desdemona. Otello giura di uccidere la moglie infedele. Ma intanto gli ambasciatori veneti hanno preso terra e annunciano che Otello è rimasto a Venezia e che sarà sostituito da Cassio. Alla presenza dei dignitari, Otello, ormai fuori di sé: “”noi salperemo domani””, dice alla moglie e afferratala per un braccio la getta a terra. Jago dà allora il via all`ultima parte del suo diabolico piano, spronando Roderigo a uccidere Cassio, mentre Otello maledice Desdemona e tutti escono inorriditi. Delirante, il Moro sviene. Jago con gesto di trionfo indica il corpo inerte.
Atto IV
La camera di Desdemona. La donna si accinge a coricarsi, aiutata da Emilia. E’ ferita dall`attegiamento di Otello che le riesce inspiegabile. Ha appena terminato di pregare, quando entra Otello: l`accusa apertamente di averlo tradito e inutilmente Desdemona proclama la sua innocenza. Il Moro l`ha ormai condannata e la strangola. Emilia rientrando annuncia che Roderigo è rimasto ucciso nel tentativo di uccidere Cassio. Vedendo Desdemona morta, accusa Otello e gli grida di aver ucciso un`innocente. A Jago sopraggiunto, la donna rinfaccia il suo intrigo e a questi non resta altro scampo che la fuga. Otello, sconvolto e improvvisamente illuminato dell`inganno nel quale è caduto, dopo un ultimo bacio alla sposa si trafigge con un pugnale.